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In Colombia si prova a cercare la pace

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Il Presidente dello stato sudamericano Petro lavora ad un accordo di pace con la guerriglia. Mediatori Cuba, Venezuela e Norvegia

Bogotà - 04 dicembre 2022 _ I colloqui di pace tra il governo colombiano e il gruppo ribelle dell'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN),sembrano essere arrivati ad un punto di svolta. A confermarlo, il Presidente della Repubblica della Colombia, Gustavo Petro, uomo di sinistra e a sua volta ex guerrigliero con la formazione militare M-19, al governo da 4 mesi, dopo avere vinto le elezioni presidenziali in estate.

E' un importante risultato per il Capo di Stato sudamericano, che nella sua campagna elettorale aveva evidenziato che se eletto, avrebbe lavorato per il raggiungimento del  primo punto  del suo programma ,quello relativo al raggiungimento di una pacificazione nazionale totale.

Petro ha rilasciato questa dichiarazione mentre era in visita nella regione colombiana dell'Antiochia occidentale, confermando che uno dei punti dell'accordo era la garanzia che ai cittadini di questa provincia che erano stati sfollati a causa di questo conflitto tra lo stato centrale e questa formazione guerrigliera, sarebbe stato garantito grazie all'accordo raggiunto, un ritorno sicuro nelle loro terre.

I colloqui di pace si stanno svolgendo da qualche mese a Caracas, in Venezuela, in quanto quest'ultimo stato insieme a Cuba e la Norvegia si è offerto nel ruolo di mediatore neutrale tra le parti.

La Colombia è martoriata dalla guerra civile da almeno sessanta anni; Nel 2016 uno dei predecessori di Petro, il Premio Nobel per la pace Juan Manuel Santos aveva raggiunto un importante accordo di pace con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia ( FARC), che fino a quel momento erano il principale movimento armato nel paese. Non era riuscito a raggiungere invece a firmare  la pace con l'ELN, che aveva continuato la sua azione militare e di terrore nel Paese.

L'Esercito di Liberazione nazionale, è attualmente una formazione paramilitare in grado di disporre di 2500 soldati ed è molto attiva nel controllo del traffico della cocaina, in qualche maniera saldando la sua attività politica con quella di organizzazione criminale, entrando in contatto e in “affari” con i boss della droga del Sudamerica.

A margine dei colloqui di pace di Caracas, il capo della delegazione dell'ELN Pablo Beltrán ha rilasciato questa dichiarazione :"Non possiamo vederci come nemici, il compito che abbiamo è la riconciliazione".

L'Alto Commissario colombiano per la pace, Danilo Rueda dall'altra parte del tavolo delle trattative, ha affermato che la "dignità umana" deve essere al centro del dialogo di pace, per eliminare la paura di essere uccisi o rapiti.

 

Silvio Damiani

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