Roma - 12 ottobre 2021 _ Le teorie keynesiane sostengono che lo Stato deve intervenire in economia, per sostenere la domanda e questa tesi economica ha dato origine al modello di economia che viene definita mista.
Tutto quanto sopra in contrasto e in polemica con le teorie liberiste del laissez faire, che propugnavano che le libere forze di mercato dovessero essere lasciata libere di agire, senza subire l’intervento delle politiche di bilancio e monetarie dello stato.
Keynes nei suoi trattati sosteneva che lo stato deve fare per l’interesse pubblico quello che i privati non vogliono e non sanno fare, difatti affermando che il mercato da solo non era in grado di soddisfare tutti i bisogni della collettività.
Anche nel nostro Paese a partire dalla crisi del 1929 e dal conseguente collasso del sistema bancario e industriale abbiamo assistito alla nascita dell’IRI, istituto per il salvataggio e gestione delle banche e industrie del sistema italiano, che erano entrate in quegli anni in crisi quasi irreversibile.
Intervento statale nell’economia quello dell’IRI che è proseguito e ampliato anche con l’avvento della Democrazia Repubblicana ed è durato fino a quasi l’inizio dei primi anni del XXI secolo e ha consentito il consolidarsi di un industria di stato che in particolare nel settore delle telecomunicazioni (Telecom, Stet, Poste etc) ha rappresentato l’infrastruttura fondamentale e strategica di tale settore dell’economia italiana.
Inoltre nel dopo guerra per volontà e straordinaria visione di Enrico Mattei si è avuta la nascita dell’ENI ( Ente Nazionale Idrocarburi) la principale multinazionale italiana non solo pubblica (anzi di iniziativa pubblica), che ha garantito al paese l’accesso a quelle fondamentali risorse energetiche, che hanno permesso lo sviluppo e il decollo industriale del nostro sistema economico.
Guido Massimiano