Erbil - 25 novembre 2022 _ Le forze locali curde nel nord-est della Siria hanno rilasciato una dichiarazione a dei cronisti della BBC presenti sul luogo: potrebbero essere costrette ad abbandonare i campi che ospitano i detenuti del gruppo dello Stato Islamico.
Le forze democratiche siriane (SDF) hanno affermato di non avere più la capacità di sorvegliare le strutture di detenzione se la Turchia avesse lanciato una nuova operazione di terra contro di loro proprio in quella zona.
La Turchia ha attaccato centinaia di obiettivi nella regione come rappresaglia per l'attentato nel centro di Istanbul del 13 novembre, dove ci furono 6 morti e una decina di feriti, attribuendo la colpa alla SDF ( di fatto una alleanza di milizie curde, sostenute dagli Usa). L'organizzazione paramilitare curda del resto ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco e ha accusato il governo di Ankara di avere utilizzato l'attentato come un pretesto per giustificare questa operazione militare in territorio siriano.
Mercoledì, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che gli attacchi erano "solo l'inizio" e che era determinato a proteggere il confine della Turchia con la Siria stabilendo un "corridoio di sicurezza".
Mazloum Abdi, il responsabile militare delle SDF ha rilevato che se Erdogan continuerà ad attaccare nel nord est della Siria le postazioni delle sue milizie, il risultato sarà solo uno: “far risorgere dalle ceneri l'Isis e il terrorismo islamico nella regione”.
Redazione