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Cristina Kirchner condannata a 6 anni di carcere

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La ex Presidente dell'Argentina e ora attualmente vicepresidente non andrà comunque in carcere in quanto gode del regime di immunità

Buenos Aires - 07 dicembre 2022 _ La vicepresidente della Repubblica Argentina, Cristina Kirchner è stata condannata martedì 6 dicembre a sei anni di carcere, nonché all'interdizione a cariche elettive a vita. Ma per ora non andrà in carcere, per via dell'immunità parlamentare. La Condanna è stata emessa a seguito di un processo per frode e corruzione. I fatti contestati risalgono ai suoi mandati presidenziali, tra il 2007 e il 2015.

Cristina Kirchner, 69 anni, è stata giudicata colpevole di amministrazione fraudolenta ai danni dello Stato, in un procedimento giudiziario relativo all'aggiudicazione di appalti pubblici nella sua roccaforte politica di Santa Cruz, nel Sud del Paese, mentre lei stessa governava il Paese.

L'accusa ad agosto aveva chiesto dodici anni di reclusione per la senatrice KIrchner; la esponente politica argentina ha sempre negato ogni appropriazione indebita e denunciato un processo politico condotto secondo lei da giudici strumentalizzati dall'opposizione di destra, in particolare quella macrista in riferimento a un suo successore alla presidenza, il liberale Mauricio Macri.

“La sentenza è stata scritta. L'idea era di condannarmi" ha commentato la ex Capo di Stato in un discorso video dal suo ufficio al Senato, poco dopo il verdetto, pubblicato sul suo account twitter; aggiungendo che tutto ciò fa percepire l'esistenza di “uno Stato parallelo e di una "mafia giudiziaria".

Recentemente la Kirchner aveva paragonato il suo destino a quello di Luiz Inacio Lula da Silva, rieletto presidente del Brasile, imprigionato nel 2018-19 per corruzione, condanne alla fine annullate per vizi formali.

Al termine del verdetto, ha dichiarato di rinunciare a qualsiasi futura candidatura. "Non mi candiderò per  nessuna carica nel 2023. Né senatrice, né vicepresidente, né presidente", ha detto in un video  messaggio postato sui suoi account social. Se non si candiderà per nessun mandato alle elezioni generali dell'ottobre 2023, in linea di principio potrebbe perdere la sua immunità parlamentare. “Lasciate che mi mettano in prigione“ ha affermato con aria di sfida sempre nello stesso videomessaggio.

Ma la sua posizione di Presidente del Senato potrebbe permetterle di evitare il carcere. La sua sentenza potrebbe essere effettiva solo dopo diversi ricorsi, anche eventualmente davanti alla Corte Suprema, che potrebbero richiedere diversi anni.

Ad agosto, l'accusa ha scatenato grandi manifestazioni di sostegno alla signora Kirchner, in diverse città dell'Argentina, e diverse serate sotto le finestre della sua casa a Buenos Aires, dando luogo a scontri con la polizia. È in questo contesto che, il primo settembre, un uomo armato è emerso dalla folla per tentare di assassinare l'ex presidente, puntandole la pistola a pochi centimetri dal volto e premendo il grilletto, senza però che non uscisse alcuna palla. Tre indagati, giovani un po' smarriti, politicamente ostili a Kirchner, ma senza alcun complotto provato fino ad oggi, sono in stato di fermo.

Tuttavia, l'imminenza di questo nuovo verdetto aveva generato martedì solo una debole mobilitazione. Nessuna direttiva era stata emanata dall'entourage della vicepresidenza nei giorni scorsi, secondo fonti vicine.

Otto dei dodici coimputati nel processo, tra cui un imprenditore edile, ex funzionari dell'organizzazione dei lavori stradali, sono stati condannati a pene da tre anni e mezzo a sei anni di reclusione. Altri tre sono stati rilasciati, mentre un altro ha ricevuto una prescrizione.

 

Silvio Damiani

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