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Dal 2035 senza carbone

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Il G7 Clima, Energia e Ambiente a Venaria approva la Carta di Venaria: uscita dal carbone e sostegno alle rinnovabili in Africa

Venaria Reale - 2 maggio 2024 _ Si è conclusa la riunione ministeriale del G7 Clima, Energia e Ambiente. Durante la riunione, organizzata nei due giorni di fine aprile a Venaria Reale sotto la guida dalla Presidenza italiana del G7, sono state approvate alcune importanti decisioni in tema di decarbonizzazione, progressivo abbandono dei combustibili fossili, fonti energetiche rinnovabili, qualità dell’ambiente e anche fusione nucleare.

Il summit G7 di Venaria si è espresso anche sulla fusione nucleare, auspicando la promozione della collaborazione dei paesi del G7 sul nucleare pulito.

Tra gli altri propositi esplicitati dai partecipanti, è stata ribadita l’emancipazione dalle rimanenti importazioni di gas russo.

Dopo quattro mesi dalla chiusura della Cop 28, per la prima volta i paesi del G7 e l’Unione europea si sono riuniti per confermare loro ambiziosi obiettivi e, anzi, dare loro nuovo slancio, fissando precisi step per la loro realizzazione.

Le date da segnare sul calendario sono: il 2035 anno entro cui dovranno essere chiuse le centrali a carbone, il 2030 termine entro il quale quando la produzione elettrica da fonti rinnovabili dovrà essere triplicata rispetto ai volumi attuali e, allo stesso tempo, le emissioni di gas metano dalle filiere dei carburanti fossili dovranno essere ridotte del 75%.

I partecipanti al summit si sono inoltre trovati d’accordo sull’obiettivo di sestuplicare la capacità degli accumuli di energia da fonti rinnovabili fino a 1,5 Terawatt.

Ulteriori decisioni hanno riguardato la decarbonizzazione degli impianti industriali e hard-to abate ricorrendo alle tecnologie innovative tra cui CCS, l’idrogeno rinnovabile a basse emissioni e biometano e la promozione della sicurezza di approvvigionamento delle materie prime critiche mediante la concreta attuazione del Piano previsto al G7 dello scorso anno.

Infine sono state confermate le diverse opzioni per la decarbonizzazione del settore stradale.

Oltre alle decisioni condivise il vertice ha inoltre confermato le scelte assunte recentemente a livello internazionale di perseguire l’obiettivo di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento riconoscendo il ruolo cruciale della finanza pubblica; riconoscere che la risposta alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo passa necessariamente attraverso la mobilizzazione di tutti i flussi finanziari disponibili e l’utilizzo di una pluralità di strumenti finanziari e il coinvolgimento del settore privato; impostare standard ambiziosi di qualità dell’aria tenendo conto delle linee guida più recenti dell’OMS; implementare l’impegno come G7 a fermare l’inquinamento da plastiche, con particolare riferimento al mare e agli oceani, e a intraprendere azioni lungo tutto il ciclo di vita, dalla prevenzione dell’inquinamento da plastiche fino al riciclo, affrontando anche il tema delle microplastiche in termini di fonti, vie di trasmissione e impatti.

Il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a nome dell’Italia, paese organizzatore del G7, ha commentato l’evento dichiarando: “Sono molto soddisfatto dei risultati del G7 e ringrazio le delegazioni per l’ottimo lavoro svolto. È stato infatti possibile, con un impegno comune, coniugare le differenti esigenze e sensibilità nel segno di un obiettivo condiviso che è ambientale ed energetico ma anche improntato alla solidarietà fra i paesi del G7 e quelli in via di sviluppo. Vanno in questa direzione le decisioni assunte sull’uscita dal carbone, sulla moltiplicazione della capacità di accumulo di energia, sul sostegno all’adattamento nei paesi del sud del mondo, sull’energia da fusione. È importante che le grandi economie del pianeta assumano la responsabilità e l’onere anche finanziario di condurre la sfida per la transizione ecologica e per attuare un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.

Il Ministro italiano, insieme ai partner del G7, ha annunciato inoltre un’iniziativa sull’adattamento per rafforzare la cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo, in particolare con quelli più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici

 L’iniziativa, denominata ‘Adaptation Accelerator Hub’, intende contribuire a colmare il divario tra i livelli attuali di adattamento e quanto sarebbe necessario per rispondere con urgenza agli impatti dei cambiamenti climatici nei Paesi e nelle comunità più vulnerabili. L’obiettivo è quello di accelerare l’implementazione e gli investimenti in azioni di adattamento, con particolare attenzione alla definizione di piani di investimento necessari per rispondere ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo.

Un altro Hub del G7 è stato creato per progetti di gestione sostenibile del suolo in Africa e nel bacino del Mediterraneo, ed è stata istituita una Coalizione G7 sull’Acqua.

Una decisione particolare e molto mirata ha riguardato la creazione di una ‘Agenda volontaria sul tessile e la moda circolari’ da sviluppare tra governi e in collaborazione con le imprese per promuovere il riciclo all’interno del settore della moda, contrastando anche la fast fashion.
Infine il G7 ha ribadito i recenti accordi internazionali sul raddoppio dei finanziamenti per l’adattamento (con il coinvolgimento del settore privato), sugli standard ambiziosi di qualità dell’aria e sulla lotta alle plastiche nei mari. 

Il Consigliere Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per l’Azione sul Clima e Sottosegretario Generale per il Team Azione sul Clima, Selwin Hart, ha dichiarato: “L’aumento delle temperature comporta un aumento dei rischi: tempeste, incendi, inondazioni e siccità diventano sempre più frequenti e intensi. Vite umane e mezzi di sostentamento vengono persi e distrutti. Questo rende l’azione per proteggere le persone e le loro economie più urgente che mai. Proteggere coloro che sono più esposti alla crisi climatica deve essere una priorità assoluta del G7 e del mondo”.

 

Silvio Damiani

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