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Dal Bilaterale al G20 tra Meloni e Xi Jinping l'ok alla vendita degli Atr a Pechino

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L'8 novembre le autorità cinesi avevano dato l'ok tecnico agli aerei italiani

Bali - 17 novembre 2022 _ Uno degli ultimi bilaterali che si è svolto al G20 indonesiano da parte del Premier italiano Giorgia Meloni è stato quello con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.

Un meeting non semplice viste soprattutto le posizioni di partenza della esponente governativa italiana, che “storicamente” ha contraddistinto la sua azione politica interna ed estera sulla necessità di proteggersi dalla “infiltrazione cinese” in ambito tecnologico, senza contare la scelta di interrompere ogni tipo di collaborazione dell'Accordo della Via della Seta, precedentemente avviato dal Governo Conte I.

Ma una cosa sono le campagne elettorali e altro è l'azione di governo, che richiede una dose di pragmatismo. E nel pragmatismo di Giorgia Meloni vi è la necessità di non perdere del tutto lo scambio commerciale con quello che rimane il più grande mercato del mondo, quello cinese. 

In questo senso va letta la benedizione emersa da questo vertice a due all'approvazione da parte delle autorità dell'aviazione cinese del modello Atr 600 e il conseguente ordine di 250 velivoli da parte di Pechino alla  Atr, una joint venture tra la francese “Airbus group ” e l'italiana“Leonardo.

Gli Atr 600 sono aerovelivoli per il volo civile a turboelica adatti per un traffico aereo “regionale” e in Cina andrebbero a coprire una nuova fase di realizzazione di opere infrastrutturali aeroportuali per distanze che siano all'interno delle stesse Province della RPC; si parla della costruzione di 150 nuovi aeroporti che necessitano appunto di aerei non giganteschi ma adatti alle distanze brevi e in grado di non avere un eccessivo impatto ambientale sul territorio cinese.

Il colloquio tra i due leader è terminato dopo quasi una ora e mezza. Segno evidente che forse si apriranno altri spazi di negoziazione per i prodotti italiani ( in una ottica probabilmente sempre europea come quella dell'ATR)  nel mercato cinese, senza tuttavia violare l'impegno preso con gli Usa a non far arrivare a Pechino tecnologia di rilevanza strategica.

 

Silvio Damiani

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