Bruxelles - 12 febbraio 2024 _ Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di regolamento delle attività si Rating ESG (Environmental, Social e Governance).
I rating ESG forniscono un giudizio sulla sostenibilità di un’azienda o di uno strumento finanziario, valutandone le ripercussioni delle attività nell’ambito delle tre componenti valutate con il rating: impatto sull’ambiente, riflessi sugli elementi sociali e modalità di gestione della governance aziendale.
I rating ESG hanno un impatto sempre più importante e la crescente influenza del rating sul funzionamento dei mercati dei capitali e sulla fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili e, specificamente, sulla valutazione complessiva delle aziende ha determinato un crescente interesse a ricevere valori positivi; conseguentemente alcuni valutatori hanno forzato le loro analisi, alimentando un clima di scarsa trasparenza.
Allo stesso tempo, al fine di raggiungere la neutralità climatica, è stato fatto ricorso alla criticabile pratica del greenwashing, nascondendo informazioni rilevanti che avrebbero orientato le scelte di consumatori, investitori e altri partecipanti al mercato o anche rilasciando informazioni ingannevoli e, addirittura, false.
Il greenwashing falsifica le proprie credenziali ambientali permettendo alle aziende di acquisire una ingiustificata reputazione di sensibilità aziendale.
L’accordo concluso tra il Consiglio e il Parlamento mira a rafforzare l’affidabilità e la comparabilità dei rating ESG migliorando la trasparenza e l’integrità delle operazioni dei fornitori di rating ESG, prevenendo in tal modo potenziali conflitti di interessi.
La rilevanza e la portata di una normativa che favorisca una maggiore trasparenza e un incisivo controllo pubblico delle agenzie di rating hanno fatto sì che l’odierno accordo, seppure provvisorio, sia unanimemente definito storico.
Il ministro delle Finanze belga, Vincent Van Peteghem, ha dichiarato: “Accolgo con favore questo accordo. Aumentare la fiducia degli investitori attraverso Rating ESG trasparenti e regolamentati può avere un impatto significativo sulla nostra transizione verso un futuro più socialmente responsabile e sostenibile”.
Aurore Lalucq, europarlamentare, economista francese si è detta: “Orgogliosa di aver negoziato a nome del Parlamento per far sì che l’Unione Europea sia il primo grande attore ad adottare una legislazione ambiziosa in questo settore, lontana dai luoghi comuni e dai falsi dibattiti tra accuse di greenwashing da un lato e di capitalismo selvaggio dall’altro”.
Scendendo nei dettagli, la europarlamentare ha precisato: “Uno dei risultati più rilevanti è l’obbligo per le agenzie di rating di suddividere i criteri ambientali, sociali e di governance in tre componenti separate”.
“Aggregare i punteggi per questi tre criteri non aveva alcun senso - ha concluso Lalucq - Un punteggio eccellente in un’area potrebbe nascondere risultati disastrosi in un’altra. È così che ci ritroviamo con aziende del settore petrolifero valutate molto bene, nonostante le conseguenze ambientali della loro attività”.
Ludovico Tallarita