neeon
domenica 28, 2024

Le notizie dalle fonti

  • domenica 28, 2024
  • Via Martiri Fosse Ardeatine, 3, Velletri
neeon
Le notizie dalle fonti
Environment

Greenwashing addio? L'Europa chiede più trasparenza sui criteri ESG

post-img

L’obiettivo condiviso è quello di accrescere la fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili, aumentando la trasparenza e il controllo sulle agenzie di rating

Bruxelles - 12 febbraio 2024 _ Il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di regolamento delle attività si Rating ESG (Environmental, Social e Governance).

I rating ESG forniscono un giudizio sulla sostenibilità di un’azienda o di uno strumento finanziario, valutandone le ripercussioni delle attività nell’ambito delle tre componenti valutate con il rating: impatto sull’ambiente, riflessi sugli elementi sociali e modalità di gestione della governance aziendale. 

I rating ESG hanno un impatto sempre più importante e la crescente influenza del rating sul funzionamento dei mercati dei capitali e sulla fiducia degli investitori nei prodotti sostenibili e, specificamente, sulla valutazione complessiva delle aziende ha determinato un crescente interesse a ricevere valori positivi; conseguentemente alcuni valutatori hanno forzato le loro analisi, alimentando un clima di scarsa trasparenza. 

Allo stesso tempo, al fine di raggiungere la neutralità climatica, è stato fatto ricorso alla criticabile pratica del greenwashing, nascondendo informazioni rilevanti che avrebbero orientato le scelte di consumatori, investitori e altri partecipanti al mercato o anche rilasciando informazioni ingannevoli e, addirittura, false. 

Il greenwashing falsifica le proprie credenziali ambientali permettendo alle aziende di acquisire una ingiustificata reputazione di sensibilità aziendale.

L’accordo concluso tra il Consiglio e il Parlamento mira a rafforzare l’affidabilità e la comparabilità dei rating ESG migliorando la trasparenza e l’integrità delle operazioni dei fornitori di rating ESG, prevenendo in tal modo potenziali conflitti di interessi.

La rilevanza e la portata di una normativa che favorisca una maggiore trasparenza e un incisivo  controllo pubblico delle agenzie di rating hanno fatto sì che l’odierno accordo, seppure provvisorio, sia unanimemente definito storico. 

Il ministro delle Finanze belga, Vincent Van Peteghem, ha dichiarato: “Accolgo con favore questo accordo. Aumentare la fiducia degli investitori attraverso Rating ESG trasparenti e regolamentati può avere un impatto significativo sulla nostra transizione verso un futuro più socialmente responsabile e sostenibile”.

Aurore Lalucq, europarlamentare, economista francese si è detta: “Orgogliosa di aver negoziato a nome del Parlamento per far sì che l’Unione Europea sia il primo grande attore ad adottare una legislazione ambiziosa in questo settore, lontana dai luoghi comuni e dai falsi dibattiti tra accuse di greenwashing da un lato e di capitalismo selvaggio dall’altro”.

Scendendo nei dettagli, la europarlamentare ha precisato: “Uno dei risultati più rilevanti è l’obbligo per le agenzie di rating di suddividere i criteri ambientali, sociali e di governance in tre componenti separate”. 

“Aggregare i punteggi per questi tre criteri non aveva alcun senso - ha concluso Lalucq - Un punteggio eccellente in un’area potrebbe nascondere risultati disastrosi in un’altra. È così che ci ritroviamo con aziende del settore petrolifero valutate molto bene, nonostante le conseguenze ambientali della loro attività”.

 

Ludovico Tallarita

Articoli correlati

Chi siamo

Dopo una pausa di riorganizzazione, riprende le pubblicazioni l’Osservatore Internazionale, fondato nel 2013, giornale di notizie dal mondo e dall’Italia.Documentazione su fatti e notizie da tutto il mondo selezionati dalla redazione, corrispondenze dall’estero.