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Il Parlamento Europeo ha approvato nuovi obblighi di trasparenza per le imprese

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Salgono a 50.000 dalle attuali 11.700 le aziende obbligate a rendere pubblici i dati sul loro impatto sull’ambiente, sulle persone, sul pianeta e sui rischi di sostenibilità a cui sono esposte

Bruxelles – 10 novembre 2022 _ Il Parlamento Europeo, in sessione plenaria, con 525 voti favorevoli, 60 voti contrari e 28 astensioni ha adottato in via definitiva la direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD, ovvero la comunicazione societaria sulla sostenibilità.
La direttiva, già concordata con i governi dell’Unione, dispone che le aziende siano obbligate a pubblicare regolarmente i dati relativi al loro impatto sociale e ambientale. L’obiettivo è rendere evidenti i comportamenti delle aziende e le conseguenze che determinano sull’ambiente e sulla collettività sociale ed eliminare le pratiche di greenwashing, cioè le attività di comunicazione o di marketing mirate a nascondere l’impatto ambientale negativo dell’impresa. 

La nuova normativa sostituisce la legislazione attuale, supplendo alle sue evidenti carenze, sulla Non-Financial Reporting Directive, NFRD, ovvero la dichiarazione di informazioni non finanziarie. La CSRD introduce dettagliati obblighi di trasparenza sull'impatto delle imprese sull'ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, sulla base di criteri largamente conosciuti con la sigla ESG (Environment, Social, Governance). Criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’Unione Europea di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Per l’attuazione della CSRD la Commissione adotterà la prima serie di norme entro giugno 2023.

Le imprese saranno soggette a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili. La dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria permettendo agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili. Inoltre, dovrà essere garantito l'accesso digitale alle informazioni sulla sostenibilità.

 

I nuovi obblighi UE di trasparenza sulla sostenibilità si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, comprese le imprese estere che fatturano più di 150 milioni di euro nell'UE, dunque quasi 50.000. Le PMI quotate in borsa saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole. La raccolta e la condivisione di informazioni sulla sostenibilità diventeranno la norma per aziende nell'UE, rispetto alle circa 11.700 coperte dalle norme attuali.
Il Consiglio dovrebbe adottare la proposta il prossimo 28 novembre e sarà poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione.

Le regole inizieranno ad essere applicate tra il 2024 e il 2028: dal 1° gennaio 2024 per le imprese con più di 500 dipendenti, già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025. Dal 1° gennaio 2025 per le imprese con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria. Dal 1° gennaio 2026 per le Piccole e Medie Imprese e le altre imprese quotate.

 

Ludovico Tallarita

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