Roma - 22 luglio 2024 _ La fiaba “Il Pifferaio Magico” sarà alla base della rappresentazione teatrale che si terrà il 24 luglio a Roma. Nel giardino circostante a Castel Sant’Angelo verrà rappresentato lo spettacolo Hamelin, liberamente ispirato al lavoro dei Fratelli Grimm, con Fabio Tinella, drammaturgia e regia Tonio De Nitto, dramaturg Riccardo Spagnulo, musiche originali Paolo Coletta.
Per spettatori adulti e anche più piccoli, da un’età consigliata di 5 anni, sono programmati due spettacoli: uno alle ore 19.00 e il secondo alle ore 21.00.
L'ingresso agli spettacoli (costo ridotto € 2,00 intero € 16,00) è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei postidisponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo richiedendo, al momento dell’acquisto, la formula “museo +spettacolo”.
L’evento è stato organizzato all’interno della quarta edizione della rassegna “Sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo”, guidato dal direttore generale Musei, Massimo Osanna. La rassegna a cura di Anna Selvi, promuove il confronto fra l’arte dell’attore, quella del danzatore e del musicista, che riesce a innescare un dialogo con gli spazi del museo e i suoi pubblici nell’ambito del programma di valorizzazione del monumento
Un fatto di cronaca traslato via via in fiaba, raccolto nelle Saghe germaniche dei Fratelli Grimm. Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senza-tamburi. Ma cosa è successo aibambini di Hamelin? Dove finisce la realtà e dove inizia la finzione? Le affinità con il tempo buio che stiamo vivendo trovano un’eco stupefacente nel buio che la cittadina di Hamelin stava attraversando a causa del morbo portato dai topi. Lo spettacolo prova a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su diversi piani percettivi della storia perché adulti e bambini potranno seguirlo attraverso un punto di vista diverso. Il pifferaio come artista porta ad una visione diversa da quella degli adulti, in cui c’è spazio per la sorpresa e per il rapimento della bellezza, caratteristiche proprie dell’età infantile.
È una figura che cambia di segno, perché il suo rapimento attraverso la musica è uno strappare i bambini ai divieti,alle restrizioni e alla troppa protezione che non li fa crescere. Allo stesso tempo questo personaggio che con il suo carretto sembra un reperto dell’antico teatro viaggiante, innesca una profonda riflessione sul ruolo dell’artista nella società di oggi.
Ludovico Tallarita