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La Polonia cambia e sceglie l'Europa

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Le opposizioni hanno la maggioranza dei seggi e possono formare un nuovo governo di orientamento filo-europeo

Varsavia - 17 ottobre 2023 _ I risultati definitivi hanno dato ragione agli exit poll e confermato la svolta nel panorama politico polacco. L’attuale partito in carica, Diritto e giustizia (Pis), ha ottenuto il maggio numero di voti, ma i numeri per governare sono in mano all’opposizione: infatti il Pis di Jaroslaw Kaczynski e dell’attuale premier Mateusz Morawiecki ha ottenuto il 36,8% dei voti, avvicinandosi soltanto al 40% che garantirebbe la maggioranza. E il partito di estrema destra Confederazione, unico possibile alleato di Diritto e giustizia, non è andato oltre il 6,2%. 

Sul versante dell’opposizione la Coalizione civica dell’ex-premier ed ex-presidente del Consiglio europeo Donald Tusk è riuscito a strappare il 31,6%. Ottimo risultato soprattutto prendendo in considerazione il 13% l’alleanza di centro-destra Terza via e l’8,6% dei socialdemocratici de La Sinistra. Insieme il possibile nuovo raggruppamento arriva al 54%: la maggioranza assoluta.

Entrambi gli schieramenti hanno già fatto sapere di voler confermare l'alleanza con Tusk in funzione anti-conservatrice. Contando i seggi ottenuti, i tre partiti dell’opposizione ne controllano 248 contro i 200 su cui può contare Diritto e giustizia alleandosi con Confederazione. 

I numeri hanno portato il leader Tusk ad esultare, affermando che può considerarsi chiuso un brutto capitolo della storia della Polonia, che ora può finalmente avvalersi di un governo tollerante e democratico.

Lo storico rivale Morawiecki non si dichiara sconfitto e confida sul fatto che il presidente della Repubblica (del suo stesso partito) affiderà al primo partito vincitore l'incarico di formare un nuovo governo e che questo si impegnerà a costruire una maggioranza parlamentare.

Fino ad oggi Morawiecki, alleato a livello europeo di Giorgia Meloni, ha portato avanti una politica dura e intransigente sulla questione dei migranti, imposto il divieto di importazione del grano ucraino e annunciato che la Polonia non fornirà più nuove armi a Kiev, a cui invece tempo prima aveva fornito aiuti consistenti. 

Dall’altra parte Tusk ha organizzato a Varsavia la “Marcia di un milione di cuori” in cui ha parlato di una Polonia dialogante con l’Europa e col mondo, tollerante e rispettosa dello stato di diritto.

 

Adriano D’Amato

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