Bruxelles – 9 dicembre 2022 _ L’inchiesta è partita dal Belgio, dove la procura federale ha deciso una serie di perquisizioni che hanno portato alla scoperta di 600mila euro, sequestrati, e a diversi fermi giudiziari con accuse per reati di associazione a delinquere, corruzione e riciclaggio di denaro.
L'inchiesta è stata condotta nell’arco degli ultimi quattro mesi dall'ufficio centrale belga per la repressione della corruzione.
Entro 48 ore i fermati comparire davanti a un giudice per l'eventuale conferma del mandato d'arresto. Fino a questo momento le persone fermate beneficiano della presunzione di innocenza.
Un comunicato ufficiale parla genericamente di ‘uno stato del Golfo’ che avrebbe distribuito ingenti somme di denaro e costosi regali con l'obiettivo di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo.
C’è stato un fermo clamoroso: la polizia belga a Bruxelles ha fermato Eva Kaili, eurodeputata greca e vicepresidente del Parlamento europeo per sottoporla ad interrogatori.
In conseguenza delle contestazioni giudiziarie la vicepresidente è stata immediatamente sospesa dal gruppo dei Socialisti al Parlamento l del Parlamento europeo. In serata è giunta inoltre la decisione del Pasok, partito socialista greco, di espellere l’esponente politica.
La bufera si è abbattuta anche in Italia, facendo altre vittime illustri. In provincia di Bergamo sono stati fermati per essere interrogati Luca Visentini, sindacalista eletto pochi giorni segretario generale della International Trade Union Confederation, PierAntonio Panzeri, ex eurodeputato appartenente al gruppo dei Socialisti & Democratici, oltre a moglie e figlia di quest’ultimo.
Ludovico Tallarita