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Maximulta dell’Antitrust per 7 aziende fornitrici di energia elettrica corrette con gli utenti

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Interessati oltre sette milioni di utenti

Roma - 14 dicembre 2022 _ Enel, Eni, Hera, A2A, Edison, Acea ed Engie hanno ricevuto dall’Antitrust una multa per complessivi 5 milioni di euro per comportamento scorretto e informazioni ingannevoli fornite ai consumatori relativamente alla fine del mercato tutelato.

Con telefonate insistenti e aggressive, e soprattutto false, alcune società fornitrici di energia elettrica hanno tratto in inganno i consumatori, comunicando che il mercato tutelato sarebbe a breve terminato, avvisando su imminenti aumenti delle tariffe e portandoli a sottoscrivere nuovi contratti sul mercato libero, che in realtà erano vantaggiosi solo per il fornitore. 

I consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono oltre sette milioni, di cui oltre 2 milioni e mezzo avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.

Sotto la lente dell’Antitrust, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115, il cosiddetto Aiuti bis, convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022.

La norma sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

È bene ricordare che la scadenza del mercato tutelato è, invece, prevista per il 10 gennaio 2024 per l’elettricità e di recente anche per il gas, dopo il rinvio di un anno disposto pochi giorni fa, mentre i comportamenti sanzionati dall’AGCM avevano avuto inizio molto tempo fa, quando l’opportunità di tale decisione per gli utenti non era ancora così prossima.

Le imprese dovranno sospendere subito l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. 

Entro sette giorni, le stesse aziende colpite dal provvedimento potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.  

 

Ludovico Tallarita

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