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Nella Riforma fiscale si cerca di inserire un cambiamento di regole per le Sale Slot

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Si tratta di dare delle regole ad un settore che da all'erario 11 miliardi di euro l'anno ma rischia di diventare fenomeno di dipendenza

Roma, 18 marzo 2023-Il settore che oramai da anni è stato “legalizzato” delle sale slot e in generale tutto ciò che ruota attorno al fenomeno dei cosiddetti “Giochi” è sicuramente per il Fisco italiano, una “gallina dalle uova d'oro”, per usare una celebre espressione. Ma è anche un settore che va sempre tenuto d'occhio per svariati motivi legati sempre alla legalità e alla trasparenza a cui va aggiungersi forse il fenomeno più preoccupante, avere creato nella maggiore parte dei suoi “utenti” una sorta di dipendenza che sfocia poi nella ludopatia.

I numeri comunque del segmento economico sono davvero importanti: 11 miliardi di gettito per l'erario italiano ogni anno e 150mila persone che in una maniera o una altra si trovano comunque ad avere un posto di lavoro grazie a questo settore.

Una delle sfide contenute tra le righe della Legge Delega sulla Riforma Fiscale che il Consiglio dei Ministri ha approvato due giorni fa è quella di provare a dare delle regole più chiare a questo settore cercando di garantire una maggiore tutela per i cittadini e allo stesso tempo di non danneggiare il settore stesso e i guadagni per lo Stato che lo stesso comporta.

Nel testo approvato, è stabilito che concessione e autorizzazione per gli operatori di gioco resteranno i due pilastri del sistema: l'uno rilasciato dall'Agenzia delle Dogane e l'altro dalle questure. Al “distanziometro” unico nazionale tra sale gioco e punti sensibili (scuole, ospedali etc.) sarà affidata la risoluzione del caos delle norme locali.

Uno dei problemi della situazione antecedente a questa bozza di riforma è stata anche la mancanza di un riferimento normativo quadro che evitasse che a decidere su dove aprire e a che distanza queste sale fossero appunto le Regioni e i Comuni.

Il Governo Meloni  ha prorogato nell'ultima legge di Stabilità le licenze di betting, slot machine, bingo e online fino a fine 2024 ma l'impressione è che sia l'ultima chance prima di una nuova ennesima censura da parte della Commissione Europea.

Si prevedono nella bozza, vincite più basse  e anche limiti alle giocate e l'introduzione di slot machine con controllo da “remoto”. Capitolo a parte la dislocazione delle sale in “luoghi sicuri e controllati” ( rimane da capire cosa significhi).

Tutto sommato l'industria del gaming è soddisfatta però che l'esecutivo decida di adeguarsi alle normative comunitarie, come afferma  Massimiliano Pucci, Presidente di Astro, l'associazione di categoria degli operatori del settore che aderisce a Confindustria: “Il riordino vale 70-80 miliardi di euro nei prossimi anni. Insieme dobbiamo difendere i giocatori, l'erario, gli operatori e allo stesso tempo non lasciare spazio all'illegalità”.

 

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