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Pakistan senza pace

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Ferito in un attentato l'ex Premier Khan, mentre era alla guida di una 'lunga marcia' verso la Capitale per chiedere elezioni anticipate

Islamabad - 5 novembre 2022 _ Imran Khan, che per tre anni e mezzo, dalla fine del 2018 fino all'aprile di quest'anno, è stato Primo Ministro del Pakistan, è stato ferito ad un piede da diversi colpi di pistola il 3 novembre, mentre era a Wazirabad, per un comizio che fa parte della sua ‘lunga marcia’ verso la capitale, Islamabad e i palazzi del potere dello stato islamico, volta ad ottenere la massima pressione per delle nuove elezioni politiche anticipate.

Attualmente, l'ex capo del governo e giocatore di cricket è ricoverato a Lahore, in condizioni stabili, secondo il suo portavoce.

Khan non ha terminato il suo mandato di Premier ad aprile in maniera pacifica, ma è stato di fatto destituito da un ribaltone in parlamento a cui sono seguiti poi dei procedimenti di stato di accusa da parte di alcune procure. I suoi tre anni e mezzo di governo non sono stati però fruttuosi per la crescita del paese asiatico, facendolo precipitare lo stesso in una crisi economica molto forte, in cui ha giocato un ruolo non indifferente l'emergenza Covid.

Il Pakistan è finora l'unico Paese di confessione islamica nel mondo a detenere armi nucleari ed è anche quello che negli ultimi 20 anni ha svolto un ruolo molto ambiguo nella collaborazione con Onu e Usa per reprimere prima il regime talebano e i terroristi di Al Qaeda nel vicino Afghanistan, salvo poi supportare gli stessi in maniera sotterranea e creare poi le condizioni nell'agosto 2021 di un loro ritorno al potere, dopo il ritiro delle truppe occidentali.

L'ex primo ministro, in questo non è stato differente dai suoi predecessori, perché nei fatti, sebbene eletto con un programma riformatore e anche aperto all'Occidente, ha subito virato su posizioni nazionalistiche.

Nel frattempo il suo successore alla guida del governo pakistano, Shehbaz Sharif, si trova con un paese ancora più in crisi economica e in mano alla radicalizzazione religiosa. Ma il vero arbitro della situazione politica rimane l'esercito. Lo stesso che di fatto ha fatto cadere Khan ad aprile, facendogli mancare il supporto per qualsiasi tipo di azione autoritaria utile per bloccare la mozione di sfiducia, ma anche lo stesso che ogni tanto, in maniera autonoma del potere politico, rinfocola gli incidenti di confine con la vicina India, che come il Pakistan, è una potenza nucleare.

 

Ludovico Tallarita

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