Baku, 11 novembre 2024 – Trump ha rubato la scena al Presidente dell'Azerbaijan Ihlam Aliyev, al ministro azero per l'ambiente Mukhtar Babayev, ora a capo della COP229 e a Simon Stiell, segretario esecutivo segretario esecutivo per il Clima alle Nazioni Unite e ai delegati di tutto il mondo che domani daranno il via alla ventinovesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ufficialmente denominata United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC, ossia Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.
Il presidente neo eletto degli Stati Uniti d’America ha dichiarato infatti che il primo atto che firmerà appena assunta la carica sarà l’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi. Trump era già noto per essere un sostenitore dell’uso e dell’aumento dell’estrazione dei combustibili fossili e fiero oppositore delle misure per il contenimento delle emissioni di anidride carbonica, nonché capofila dei negazionisti del cambiamento climatico e adesso le sue esternazioni piombano come un maglio sulle migliori intenzioni dei partecipanti ai lavori.
Già il protagonismo dei principali paesi produttori di combustibili fossili aveva destato perplessità tra gli ambientalisti, per di più adesso si aggiunge l’ombra del futuro presidente Usa che rende incerta la possibilità che si possa arrivare ad una dichiarazione conclusiva condivisa e mette in dubbio la sopravvivenza della stessa COP.
Silvio Damiani