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Venere e Adone all'Arena Globe Theatre, un successo annunciato

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Di Angelo Pugliese-Strepitosa rappresentazione dentro Villa Borghese a Roma del poema shakespeariano con Melania Giglio, Gianluigi Fogacci e Riccardo Parravicini

Roma, 25 settembre 2023-La stagione estiva del “Gigi Proietti Globe Theatre” ( la splendida struttura inaugurata nel 2003 dentro Villa Borghese, il polmone verde della Capitale, ispirata al modello del teatro shakesperiano, purtroppo inagibile per via di un incidente da un anno e sostituita da una arena all'aperto) si è chiusa  nella sera del 24 settembre con la rappresentazione del più lungo poema del drammaturgo britannico, “Venere e Adone”.

La messa in scena di questo scritto è stata affidata alla Politeama srl  e in particolar modo alla sapiente regia di Daniele Salvo, che prendendo spunto dalla genesi stessa della opera del “Bardo” ( un lavoro composto durante i lunghi tre anni di isolamento e chiusura dei teatri a Londra per via della peste), durante la prima fase della pandemia ha lavorato per un adattamento che non fosse contaminato da nessun tipo di strana sperimentazione neo-modernista ma al contrario ha cercato di ricreare quella che era l'atmosfera narrativa che era tipica del XVI secolo.

“Venere e Adone” parla dell'amore, della passione ( non corrisposta) e della caducità del sentimento di fronte alla natura mortale dell'esistenza. La dea dell'amore  si innamora di un giovane umano, tanto bello quanto disinteressato alla passionalità dei sensi mentre al contrario coinvolto dal desiderio di essere libero, senza vincoli, legato al suo divertimento maggiore, la caccia, che sarà poi la causa della sua morte.

 

 

foto di Angelo Pugliese

 

Nell'allestimento che è stato portato in scena al “Gigi Proietti” a vestire i panni di William Shakespeare il convincente Gianluigi Fogacci ( che ha dimostrato anche una notevole capacità “ginnica”, nell'arrampicarsi sulla struttura cubica che faceva da epicentro della rappresentazione) mentre merita una menzione a parte Melania Giglio, affermata interprete cresciuta  alla scuola di Ronconi, che ha dato alla sua “Venere” una anima molto umana e allo stesso tempo molto “divina,  dando prova poi nella esecuzione di alcune canzoni in inglese, scritte appositamente per questa rappresentazione, di una capacità vocale anche superiore alla ben delineata fisicità che richiedeva il suo personaggio.

Una altra certezza è stata l'interpretazione di Riccardo Parravicini come “Adone” senza nessuna sbavatura ma con tanta raffinata capacità di calarsi nel personaggio delineato dal poema.

A fine rappresentazione è salita sul palco Carlotta Proietti, figlia del compianto Gigi e in qualche maniera “erede spirituale” del grande progetto che c'era dietro la nascita di un teatro a struttura circolare come nella Londra di fine '500 che fino allo scorso anno era regolarmente in funzione, ma che in seguito ad un incidente durante una rappresentazione per le scuole è stato sottoposto a sequestro giudiziario e rischia di cadere a pezzi per problemi di manutenzione mancata.

La Proietti ha auspicato che si esca presto da questa situazione di stallo e che Roma possa ritornare ad avere il suo teatro shaskespeariano per la stagione estiva 2024.

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