Roma - 12 novembre 2023 _ Si inaugura dopodomani a Roma un'interessante mostra che porta all'attenzione di artisti e appassionati d'arte le opere di due interessanti artisti, esponenti di approcci originali e moderni all'arte figurativa.
Da martedì 14 novembre all'Artstudio di Roma i maestri Carlo D'Orta e Angelo Petraccone esporranno alcune loro opere nella mostra ‘Geometrie e figurazioni’.
Lo scorso settembre hanno partecipato alla Prima Biennale Internazionale d'Arte della Riviera Romana, organizzata dal Comune di Ladispoli. D'Orta è risultato vincitore delle sezioni Fotografia, mentre Petraccone è stato il vincitore della sezione Pittura.
Carlo D’Orta
(a fianco riprodotta l'opera Roma Tiburtina # 11 della serie Biocities) racconta le architetture contemporanee come se fossero quadri di astrazione geometrica, avendo negli occhi e nella mente la pittura astratta.
“La fotografia è stata per me un hobby fino al 2002 - racconta D'Orta - l’idea era allora solo di fare foto ricordo nei viaggi che facevo in tutto il mondo. Poi ho frequentato corsi di pittura e ho studiato l’arte contemporanea del ‘900. La mia fotografia si è progressivamente convertita in forma d’arte”.
Interprete di valore della fotografia fine art, Carlo D'Orta usa la macchina fotografica come un pennello: non per documentare o fare cronaca, ma per estrarre dalla realtà immagini pittoriche che esistono davvero, ma quasi mai sappiamo vedere.
Dalle architetture estrae immagini astratte, che sono il frutto delle combinazioni geometriche prodotte dall’intreccio di strutture diverse, fotografate con un potente zoom che schiaccia la prospettiva e fonde visualmente parti diverse di un edificio e, a volte, persino di edifici diversi. La ricerca di geometrie astratte è il cuore della serie Biocities, che indaga le architetture contemporanee affondando le radici e l’ispirazione più profonda nell’arte astratta di Mondrian, Malevic, El Lissitzky, Rothko, Peter Halley, nella fotografia di Franco Fontana e Lucien Hervé e, talvolta, anche nella visione delle città e piazze metafisiche di De Chirico.
I suoi soggetti principali sono le architetture e la danza.
Angelo Petraccone
(a fianco riprodotta l'opera Samantha e la porta su Marte)
“Le mie opere non saranno mai ciò che vorrei trasferirvi - afferma il pittore - ma ciò che riuscirò a scatenarvi”.
Attento interprete delle tematiche più di attualità, nella sua pittura si ritrovano elementi iconici che rappresentano le sfumature dell'esperienza umana ed invitano a riflettere sulle sfide che affrontiamo come società.
I suoi dipinti fortemente figurativi riescono far emergere quelle sensazioni legate ai vissuti di ogni singolo individuo.
Nelle sue opere c'è sempre un forte richiamo a Pablo Picasso, di cui ripercorre le geometrie, fatte di linee e curve intrinseche, senza mai ricalcarle in pieno, per non cadere nella monotonia delle pseudo fedeli riproduzioni.
La mostra rimarrà aperta fino al 6 dicembre in piazza Crati 14, Artstudio Gallery.
Ludovico Tallarita